Il Huawei Mate 10 Pro guida una Porsche Panamera – le nuove frontiere dell’Intelligenza Artificiale

Prendiamo un Huawei Mate 10 Pro, una Porsche Panamera ed un circuito, concediamo agli sviluppatori Huawei di adattare il software dello smartphone alla guida autonoma et voilà: l’auto sarà in grado di guidare sul tracciato imparando ad evitare un ostacolo grazie all’Intelligenza Artificiale.

Partiamo dal cervello dell’intero esperimento: un Huawei Mate 10 Pro, l’ultimo top di gamma della gamma Huawei. Dotato del processore Kirin 970, un octa core (4 core Cortex A73 da 2,4 Ghz + 4 Cortex A53 da 1,8 Ghz) dotato di Intelligenza Artificiale gestita dall’innovativa NPU (Neural Processing Unit) in grado di riconoscere scene, oggetti, paesaggi e di apprendere interazioni e modalità di utilizzo dello smartphone.

Concediamo agli sviluppatori Huawei 5 mesi di tempo: lo stretto necessario per insegnare allo smartphone come gestire la guida autonoma, prendiamo una fiammante Porsche Panamera sulla quale non è stata installata alcuna telecamera, Lidar o altra tecnologia tipica delle auto a guida autonoma e la portiamo su di una pista chiusa al traffico nei pressi di Barcellona.

Lasciamo che l’auto guidi da sola sfruttando le capacità di apprendimento dell’Intelligenza Artificiale (IA) del Huawei Mate 10 Pro. L’auto non solo ha guidato correttamente sul tracciato percorrendo la direzione più appropriata ma di fronte ad un ostacolo improvviso è stata in grado di riconoscerlo e di evitarlo modificando il proprio percorso.

Al di là dell’operazione di marketing dobbiamo riconoscere gli enormi progressi fatti nel campo del Machine Learning e dell’Intelligenza Artificiale. Oggi le capacità di calcolo e di apprendimento di uno smartphone che abbiamo quotidianamente nelle nostre tasche sono tali da raggiungere questi risultati. Cosa ci riserverà il futuro?